Cristina Migliorini

Las ciudades invisibles, solo exhibition at C.C. Guinardó - Barcelona 2013

31/1/2013

 
Immagine
"​Marco Polo immaginava di rispondere (o Kublai immaginava la sua risposta) che più si perdeva in quartieri sconosciuti di città lontane, più capiva le altre città che aveva attraversato per giungere fin là, e ripercorreva le tappe dei suoi viaggi, e imparava a conoscere il porto da cui era salpato, e i luoghi familiari della sua giovinezza, e i dintorni di casa, e un campiello di Venezia dove correva da bambino.
A questo punto Kublai Kan l’interrompeva o immaginava d’interromperlo, o Marco Polo immaginava d’essere interrotto, con una domanda come: – Avanzi col capo voltato sempre all’indietro? – oppure: – Ciò che vedi è sempre alle tue spalle? – o meglio: – Il tuo viaggio si svolge solo nel passato?
Tutto perché Marco Polo potesse spiegare o immaginare di spiegare o essere immaginato spiegare o riuscire finalmente a spiegare a se stesso che quello che lui cercava era sempre qualcosa davanti a sé, e anche se si trattava del passato era un passato che cambiava man mano egli avanzava nel suo viaggio, perché il passato del viaggiatore cambia a seconda dell’itinerario compiuto, non diciamo il passato prossimo cui ogni giorno che passa aggiunge un giorno, ma il passato più remoto" (I. Calvino, Le città invisibili).



Immagine
La città invisibile, olio su tela, 100x100cm, 2010
0 Commenti



Lascia una risposta.

Fornito da
  • Photography
  • Painting
  • About
  • Agenda
  • Photography
  • Painting
  • About
  • Agenda
✕